La storia della lira italiana, che ha contribuito ad influenzare le vite di svariate generazioni di italiani fino alla sua dismissione nel 2002, è ricca di elementi molto interessanti che hanno reso la storica valuta italiana tra le più interessanti dal punto di vista numismatico del vecchio continente.
Nel corso di circa 150 anni di “vita”, la lira infatti ha cambiato più volte radicalmente aspetto, valore e potere di acquisto, e alcuni tagli di banconote e monete sono tutt’ora ben presenti nella memoria di una larga parte della popolazione.
Un po’ di storia
La storia della 500 lire è un esempio concreto: quella più comune è la cosiddetta bimetallica che ha iniziato a circolare a partire dagli anni 80 del 20° secolo, anche se negli anni 50 e 60 le prime emissioni di questo “taglio” erano realizzate in argento: la più famosa tra le 500 lire, nonchè la prima emessa dal nostro paese è sicuramente la Caravelle, cosi chiamata per la raffigurazione di tre imbarcazioni di epoca medievale/rinascimentale riportate su una delle superfici della moneta, mentre dall’altra presenta un busto femminile contornato da 19 stemmi che sono quelli della città capoluogo regionale dell’epoca (Genova, Torino, Aosta, Milano, Trento, Venezia, Trieste e Udine, Bologna, Firenze, Ancona, Perugia, Roma, L’Aquila, Napoli, Bari, Potenza, Catanzaro, Palermo, Cagliari).
Disegnate dal medaglista Pietro Giampaoli ed emesse dal 1958 fino al 1967 ad oggi sono delle moente che non possono mancare in una collezione, anche formalmente valgono poche decine di euro al massimo.
Hai le 500 Lire Caravelle? Pazzesco, ecco quanto valgono oggi
Discorso diverso per le 500 lire Caravelle con le bandiere sbagliate, note anche come controvento: si tratta di una rarissima versione di questa moneta realizzata prima delle emissioni ufficiali in 1004 esemplari che riportano le vele nel senso opposto rispetto a quello poi utilizzato successivamente. Le controvento sono distinguibili anche per la scritta Prova in basso a sinistra.
Le 500 lire con le bandiere controvento sono oggi rarissime e non valgono meno di 3000 euro, ma se in condizioni Fior di Conio, ossia pari al nuovo assoluto, valgono oltre i 10mila euro.
