La scelta del tonno; meglio naturale?

Gli studiosi sono quasi tutti d’accordo che sia il tonno in scatola che quello naturale abbiano le stesse sostanze nutrizionali e che non vengono pregiudicate le proprietà a prescindere dal metodo di conservazione.

Se il tonno viene conservato in acqua e sale, risulta una buona alternativa a quello fresco. Qualcosa cambia invece se viene messo sott’olio, per cui quello naturale è più consigliabile. Questo è dovuto anche per la scarsa qualità di olio impiegato e da non sottovalutare l’apporto calorico di quest’ultimo che non è quindi indicato per diete ipocaloriche.

Se non si riesce a resistere alla voglia per il sapore di olio, meglio scegliere quello extra vergine di oliva di ottima qualità e leggermente più caro in prezzo, ricordandosi in ogni caso di sgocciolarlo bene prima di consumarlo.

Quali sono le controindicazioni allora del tonno in scatola?

Come per qualsiasi alimento, non bisogna mai eccedere con la quantità consumata, in quanto non farebbe bene alla salute. Il pesce in scatola infatti può contenere più sale ed anche più metalli pesanti e purine in confronto con il tonno fresco. Per tanto si consiglia non più di uno o due scatoline a settimana.

Ci sono anche casi in cui è meglio consultare il parere del medico curante prima, come quando si soffre di disturbi epatici per la presenza di mercurio o di problemi di iperuricemia.