Il latte è un alimento molto completo che fa bene al nostro organismo, ma c’è da fare molta attenzione alla data di scadenza se non si vuole incorrere in rischi per la salute.
Bere una tazza o un bicchiere di latte al mattino regala al nostro corpo la giusta energia per affrontare al meglio la giornata, sia per i grandi che per i bambini, ma come tutti gli alimenti anche questo ha una scadenza che va assolutamente rispettata.
Il processo del latte
Il latte che si trova in vendita in tutti i negozi alimentari è un prodotto che viene pastorizzato tramite un processo termico che serve a garantirne la qualità e l’assenza di microrganismi nocivi. A seconda della propria tipologia e della pastorizzazione esso avrà una scadenza di prodotto diversa. Questa viene riportata sulla confezione.
Questo alimento può essere a breve o lunga scadenza a seconda dei trattamenti che subisce. Di solito il latte a lunga scadenza non lo si trova nei frigoriferi ma sugli scaffali ed è anche sterilizzato oltre ad eliminare l’eventuale presenza di spore.
Come viene conservato il latte
Il latte a breve scadenza deve essere tenuto in frigo fino alla data in cui può essere bevuto. Questo è il latte fresco pastorizzato, pastorizzato di alta qualità, oltre a quello pastorizzato a temperatura elevata e il latte pastorizzato microfiltrato. I primi due possono essere conservati fino ad una settimana mentre il latte pastorizzato a temperatura elevata può durare fino a 15 giorni.
Quello a lunga conservazione può essere di due tipi, quello UHT e si conserva tranquillamente anche sugli scaffali fino a 90 giorni, mentre quello sterilizzato addirittura fino a 6 mesi. Questo vale per le confezioni integre, perchè una volta aperte devono assolutamente essere consumate nel giro di pochi giorni ed è specificato sulla confezione.
Bere latte scaduto: ecco cosa può accadere
Come abbiamo spiegato ci sono tipologie di latte a breve scadenza e altre a lunga scadenza, ma in ogni caso è doveroso consumarlo entro la data stabilita, perchè bere latte scaduto potrebbe portare al pericolo di intossicazione alimentare con sintomi come forte nausea, vomito, forti dolori addominali, diarrea, febbre.
