Fabio Quagliarella si ritira: tutta la storia dell’attaccante italiano

Nel corso di una recente intervista ha annunciato il suo ritiro dal mondo del calcio giocato l’ormai ex attaccante Fabio Quagliarella. Conosciutissimo per la sua capacità di segnare gol importanti e, al tempo stesso, stilosi e straordinari, Quagliarella è forse considerabile come uno degli attaccanti più forti e, contemporaneamente, uno dei più sottovalutati nella storia recente del calcio in Italia. In un campionato come quello odierno, che secondo le quote Serie A vede favorite la Juventus e l’Inter per lo Scudetto, un attaccante come lui avrebbe potuto ancora far comodo a molte squadre.. Purtroppo, però, pur non volendo lasciare il mondo del calcio in toto, Quagliarella ha deciso di appendere gli scarpini al chiodo.

La storia di Fabio Quagliarella: gli inizi e le prime soddisfazioni

Nato nel 1983, Quagliarella ha iniziato la sua carriera nel Torino, club in cui ha giocato anche nelle giovanili. Esordisce in Serie A nel maggio del 2000 per poi iniziare una girandola di prestiti. Veste la maglia della Florentia Viola (ovvero la “nuova” Fiorentina post fallimento) in C2 ma la sua esperienza dura pochissimo: 12 partite e una rete. Viene dunque rigirato in prestito al Chieti, squadra abruzzese nella quale resterà per un paio di stagioni con discreti risultati. Quagliarella resta in rosa al Torino in Serie B nel 2004/2005 ma poi il club granata fallisce. Svincolato, viene acquistato dall’Udinese che lo manda in prestito all’Ascoli, club con cui segnerà nel dicembre 2005 il suo primo gol in Serie A.

La carriera di Quagliarella entra nel vivo quando l’Udinese lo cede in comproprietà alla Sampdoria. Partito da riserva, l’attaccante stabiese si fa spazio tra i titolari e comincia a segnare con continuità, chiudendo il campionato con il discreto bottino di 13 reti. Nel 2007 i due club cercano di trovare un accordo per il centravanti ma la cosa si risolve solo alle buste: a prevalere è l’Udinese, che aveva offerto 7,3 milioni. Inizia quindi un periodo davvero prolifico per Quagliarella che, insieme a Di Natale, incanta l’Italia e l’Europa con la maglia friulana. Le prestazioni (e soprattutto le reti) con l’Udinese gli valgono due chiamate per lui importantissime: quella della Nazionale e quella del Napoli.

L’approdo a Napoli e le vittorie alla Juventus

Quagliarella si ritrova quindi a giocare per gli azzurri nella stagione 2009/2010, con il Napoli che lo acquistò per 16 milioni di euro più la metà del cartellino di Maurizio Domizzi. Quagliarella – il giocatore più pagato della squadra – in totale segnerà 11 gol in 37 partite ma lascerà la squadra dopo una sola stagione, inizialmente in circostanze poco chiare, tanto è vero che i tifosi azzurri lo accuseranno di essere un traditore. Solo più tardi si scoprirà la verità: Quagliarella era stato ricattato da un ex agente della polizia postale che aveva prodotto lettere anonime in cui ledeva la dignità dell’attaccante. Per via di queste lettere fu costretto a lasciare il club. Dopo la verità emersa e l’arresto dello stalker, i tifosi hanno mostrato tutto il loro affetto e la loro vicinanza a un idolo costretto ad andare via troppo presto.

Quagliarella per fortuna trova subito squadra, ovvero una Juventus in rampa di lancio dopo anni bui. Nonostante una prima stagione caratterizzata da un grave infortunio, Quagliarella trova gol e prestazioni nella Juve di Conte. Soprattutto, trova i primi trofei della carriera, vincendo lo Scudetto proprio con i bianconeri per 3 volte.

Il finale di carriera

Nel 2014 lascia la Juventus per tornare al Torino, il club che lo aveva cresciuto. Resta 2 stagioni, poi dal 2016 fino a fine carriera veste la maglia della Sampdoria, di fatto il club della sua carriera: con i blucerchiati, infatti, ha segnato 106 in 293 presenze. In totale, in tutta la sua storia calcistica, Quagliarella vanta 238 gol e 62 assist con le maglie di club, mentre con la Nazionale ha segnato 8 reti in 29 partite. Una grandissima carriera per un grande attaccante.